Ho cercato questa stella perché attratto dalla sua
descrizione in un libro, che ne parlava come della più rossa in cielo, una
stella che “una volta vista, non può più essere dimenticata”. Aggiungiamoci che
il libro la indicava come "di difficile individuazione", ed ecco che il gioco di
suscitare il mio interesse era fatto. L’ho trovata col mio solito miscuglio di
tecniche e uno star hopping finale a corto raggio, con l’aiuto delle mappe
stellari dettagliate di Stellarium. Soddisfazione incredibile. C’è però che S
Cephei è una stella variabile, e io l’ho trovata evidentemente più vicina al
minimo che al massimo, meno luminosa della stellina vicina che avrebbe invece
dovuto sovrastare. In definitiva, quel che ho visto era un punto rosso cupo
che quasi si confondeva con il fondo scuro del cielo. Niente a che vedere con il
rubino brillante che era la Stella Granata, sempre in Cefeo. La riguarderò più
avanti, e vedremo.
È una stella al carbonio, ormai prossima alla fine della sua
vita, che sputacchia nello spazio polveri carboniose prodotte dalla combustione
dell’elio ormai in esaurimento. Quando la luce che ho visto ha lasciato quel
puntino rosso, in Europa cadeva l’Impero Romano d’Occidente. Ma ancor prima, in
un remoto passato, alla fine della sua vita adulta e alle soglie di una
rispettabile vecchiaia da gigante rossa, un popolo di esseri fluttuanti dediti
alla meditazione, lisci globuli capaci di comunicare col pensiero e di
manipolare i campi gravitazionali, lasciò uno dei suoi mondi destinato alla
distruzione in una bolla luminescente. Calmi e sereni, da qualche parte stanno ancora vagando.
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