Finalmente, dopo mesi dall’ultima osservazione, ho avuto modo
di dare una fugace occhiata al cielo invernale. In realtà le previsioni
metereologiche non erano favorevoli, ragion per cui non mi aspettavo di poter
usare il telescopio, e di conseguenza non mi ero preparato. Quando è diventato
chiaro che nel cielo ci sarebbero stati ampi squarci di sereno era ormai tardo
pomeriggio: giusto il tempo di tirar fuori il telescopio, puntare, mirare e
bam, fuoco. L’osservazione improvvisata si è vista in molti automatismi saltati,
cosa che mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Ma complice la facilità del
bersaglio, l’osservazione è andata a buon fine. Faccio appena in tempo a veder
bene la nebulosa, a coglierne la natura “doppia” con l’adiacente M43 (due
Messier al prezzo di uno, evviva!) e a osservare le stelline del trapezio, che lo
spadino di Orione si nasconde dietro la casa, sparendo alla mia vista.
Quando la luce che ho visto è partita, in un ignoto
villaggio franco nasceva Carlo Magno.