venerdì 20 marzo 2015

Eclissi di sole

Un foro in un pezzo di cartone, un foglio dietro come schermo, et voilà, ecco pronto un improvvisato osservatorio solare. Ed è stato bello, anche con questi mezzi di fortuna, vedere dal vivo il dischetto del sole che si riduceva poco a poco fino a diventare una mezzaluna perfetta. Succedono cose, in cielo. Ed è sempre emozionante rendersene conto con i propri occhi.


lunedì 23 febbraio 2015

Nebulosa di Orione - M42/43

Finalmente, dopo mesi dall’ultima osservazione, ho avuto modo di dare una fugace occhiata al cielo invernale. In realtà le previsioni metereologiche non erano favorevoli, ragion per cui non mi aspettavo di poter usare il telescopio, e di conseguenza non mi ero preparato. Quando è diventato chiaro che nel cielo ci sarebbero stati ampi squarci di sereno era ormai tardo pomeriggio: giusto il tempo di tirar fuori il telescopio, puntare, mirare e bam, fuoco. L’osservazione improvvisata si è vista in molti automatismi saltati, cosa che mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Ma complice la facilità del bersaglio, l’osservazione è andata a buon fine. Faccio appena in tempo a veder bene la nebulosa, a coglierne la natura “doppia” con l’adiacente M43 (due Messier al prezzo di uno, evviva!) e a osservare le stelline del trapezio, che lo spadino di Orione si nasconde dietro la casa, sparendo alla mia vista.

Quando la luce che ho visto è partita, in un ignoto villaggio franco nasceva Carlo Magno.


martedì 2 settembre 2014

M110

Ritorno su Andromeda, per vedere anche le associate galassie M32 e M110. La prima continua a sfuggirmi, persa nella macchia lattiginosa di Andromeda (ma forse sono io che sbaglio qualcosa), ma la seconda stavolta appare chiaramente: una macchiolina staccata, a nord dell’ovale di Andromeda. Quando quella luce è partita, i primi Homo Habilis scolpivano rudimentali chopper in pietra.


giovedì 7 agosto 2014

M76

Mi sono comprato un filtro nebulare, che dovrebbe far passare solo specifiche lunghezze d’onda, tagliando fuori l’inquinamento luminoso ed esaltando, per l’appunto, le nebulose. Ho voluto provarlo subito, anche se, vista la luna quasi piena, le condizioni erano pessime. Dopo qualche tentativo andato giustamente a vuoto, vedo sull'atlante stellare il solitario M76, in Perseo e dietro Cassiopea. Non so cosa sia e non approfondisco, lo cerco e basta. Arrivo dove dovrebbe essere, e nulla. Salta fuori che è per l’appunto una nebulosa planetaria, ed è probabilmente il più difficile da vedere di tutti gli oggetti del catalogo di Messier. Rimetto in azione il mio bel filtro nebulare e tac!, eccola lì, una nuvoletta tenuissima, vista con la tecnica della visione distolta ma comunque percepibile. Il fatto che la luna fosse prossima al tramonto certo ha aiutato. Soddisfazione incredibile, che in un colpo solo ho collaudato con successo il filtro nebulare e ho beccato uno dei Messier più impegnativi.



Quando quei pochi, sparuti fotoni che ho visto sono partiti, Mosè lasciava l'Egitto alla guida del suo popolo, bestemmiatori compresi.

martedì 5 agosto 2014

Alcor e Mizar


Ma anche

Sentito omaggio all’ignoto adattatore italiano che con questi nomi contribuì inconsapevolmente (almeno per noi) a volgere verso le stelle la testa di una generazione di ragazzini.

C’era anche Rigel (β Orionis),



Venusia, che è un ovvio richiamo al pianeta Venere,




e Actarus, il prototipo di eroe riluttante, che è una storpiatura di Arcturus (α Bootis).


venerdì 1 agosto 2014

M39

Fra Cigno e Cefeo c’è quest’altro ammasso aperto, carino ma decisamente meno personale rispetto a M29 con i suoi grafismi stilizzati. Va detto che il fatto di apparire sopra un campo stellare fittissimo certo non lo aiuta.


Quando la luce che ho visto è partita Riccardo Cuor di Leone saliva al trono d’Inghilterra.


lunedì 28 luglio 2014

M29 – Torre di raffreddamento

Dopo un tentativo raffazzonato di inquadrare Saturno ad uso pargoli, mi becco questo bell'ammassetto subito sotto Sadr, in mezzo al Cigno. È proprio bellino, con le stelle messe a formare come due parentesi affiancate, a creare la tipica forma di una torre di raffreddamento da centrale elettrica (che è poi un paraboloide di rotazione). Mi è piaciuto in particolare il suo aspetto grafico, lineare, con anche una linea di tre stelline che sembravano puntare ad infilarsi fra le due parentesi.

La distanza è poco chiara, perché c’è un sacco di polvere in mezzo, per cui si parla di qualcosa fra 7200 e 4000 anni luce. In termini di antico Egitto, significa un periodo che va dal Predinastico all'Antico Regno. Chissà quale Faraone c’era quando la luce che ho visto è partita.